Review | "I Giardini della Luna" & "La Dimora Fantasma" di Steven Erikson

mercoledì 13 febbraio 2019

Buon pomeriggio lettori!

 

Lo so, sono sparita (di nuovo! *sigh*) e non ho scuse, se non che, a volte, gestire un blog e avere sempre qualcosa da dire sui libri che si leggono è davvero difficile. Mi è sempre stato detto di essere piuttosto brava con le parole, ma anche per una recensione ci vuole ispirazione e spesso latita, con in aggiunta il fatto che sono diventata un vero e proprio bradipo nella lettura e che spesso e volentieri non riesco a completare neanche un libro al mese…

 

Sto divagando! Non siete certo interessati ai miei “problemi” di lettura, no?

 

Beh, comunque, chi non muore si rivede e io quest’oggi sono qui con una doppia recensione. Sì, avete capito bene: doppia recensione (l’ho scritto anche in grassetto, vedete?). Più precisamente, vi parlerò di un fantasy che io ho scoperto recentemente, ma che ha guadagnato negli anni una fama davvero notevole, soprattutto tra gli amanti del genere.

 

*Rullo di tamburi* Sto parlando della Serie de Il Libro Malazan dei Caduti di Steven Erikson e più in particolare dei primi due libri di suddetta Serie: I Giardini della Luna e La Dimora Fantasma.

 

Iniziamo con la scheda dettagliata di entrambi:

 

 

Titolo: I Giardini della Luna

Autore: Steven Erikson

Edizione: 660 pagine

Editore: Armenia

Lingua: Italiano

Prezzo (cartaceo): € 11,90 (su IBS.it)

Prezzo (e-book): € 8,99

Trama: Un diffuso malcontento regna nell'Impero di Malazan, teatro di un'estenuante guerra e di cruente lotte intestine. Persino le legioni imperiali, sottoposte a continui massacri, desiderano ardentemente una tregua. Ma il dominio dell'imperatrice Laseen, sostenuta dai suoi temibili sicari, rimane assoluto e incontrastato, e i suoi eserciti continuano la conquista delle città ancora libere dal giogo imperiale. E proprio quando sembra vicina la capitolazione dell'ultima città a resistere, si mettono in moto poteri oscuri al di là di ogni immaginazione e gli dei stessi dovranno schierarsi nell'imminente lotta (da IBS.it).

 

 

 

 

 

 

Titolo: La Dimora Fantasma

Autore: Steven Erikson

Edizione: 860 pagine

Editore: Armenia

Lingua: Italiano

Prezzo (cartaceo): € 13,60 (su IBS.it)

Prezzo (e-book): € 8,99

Trama: Nel vasto dominio delle Sette Città, nel Deserto Santo di Raraku, la veggente Sha'ik e i suoi seguaci si preparano ad affrontare l'insurrezione da lungo tempo predetta con il nome di Vortice di Vento. Questa tempesta, che non conosce precedenti in quanto a proporzioni e a furore, trascinerà l'Impero di Malazan nel conflitto più sanguinoso che abbia mai conosciuto, forgiando il destino di molti e dando origine a imperiture leggende... Sullo sfondo di una terra buia e desolata, sconvolta dalla guerra e da inesplicabili magie un romanzo di guerra intrighi e tradimenti (da IBS.it).

 

 

 

 

 

Partiamo dal presupposto che questa lunga Serie nasce e si sviluppa, almeno inizialmente, come un gioco di ruolo grazie alla collaborazione tra Steven Erikson e Ian Cameron Esslemont, nei primi anni Ottanta. Quando fu chiaro che il progetto non sarebbe mai decollato, gli autori pensarono a una sceneggiatura a cui diedero il titolo di Gardens of the Moon e che, ahimè, non suscitò particolare interesse in nessun produttore. A questo punto, Erikson e Esslemont decisero di sviluppare le loro idee nella scrittura ognuno di una propria serie di romanzi ambientati nel mondo che avevano creato.

 

Erikson scrisse I Giardini della Luna nel 1991, sebbene il libro vide la pubblicazione solo nel 1999, mentre il primo romanzo di Esslemont, dal titolo Night of Knives (ancora inedito in Italia), fu stampato in edizione limitata nel 2005 e raggiunse il mercato di massa nel 2007.

 

Il titolo inglese dell’opera, The Malazan Book of the Fallen, fu erroneamente tradotto in italiano in La Caduta di Malazan, mentre una traduzione più appropriata e più rispettosa degli intenti dichiarati in diverse interviste dall’autore è Il Libro Malazan dei Caduti (in riferimento al libro dei caduti napoleonico). La nuova casa editrice Armenia srl (ereditiera della vecchia Armenia Edizioni), a partire dal 2015, ha pubblicato una seconda edizione che ha previsto l’uscita in un nuovo formato di tutti i libri della Serie precedentemente pubblicati, correggendo l’iniziale errore di traduzione dell’opera.

 

Dopo questo excursus sulla nascita della Serie, devo ammettere che è un po’ più difficile trovare le parole per “raccontarvi” questo libro. Io stessa ci ho pensato molto prima di lanciarmi nell’avventura di questo fantasy, perché sebbene ne abbia sempre sentito parlare in termini entusiasti, la mole considerevole dell’opera mi spaventava (ben dieci libri in totale); non perché non ami le Serie molto lunghe, anzi, tutt’altro: avrei voluto che i libri che più ho amato non fossero giunti mai a conclusione definitiva. Più che altro a spaventarmi era la complessità della Serie stessa. Con i romanzi “multi-libro” ci vado cauta, acquisto il primo volume, lo leggo e se mi è piaciuto acquisto volentieri anche gli altri, non acquisto mai l’intera Serie a scatola chiusa; con Il Libro Malazan dei Caduti è andata esattamente così: ho acquistato I Giardini della Luna, l’ho letto, mi è piaciuto moltissimo e ora, piano piano, sto dando fondo ai miei risparmi sto acquistando anche gli altri.

 

Cercando di reperire quante più informazioni possibili sulla Serie prima di acquistarla, mi sono spesso imbattuta nella frase: “Il primo libro è il peggiore”. Non potrei essere meno d’accordo su questo frangente. I Giardini della Luna è stato una meravigliosa scoperta, una ventata d’aria fresca per me che, anche se non posso ritenermi certo un’esperta di fantasy, perché non ne ho letti abbastanza e ho cominciato relativamente da poco a interessarmi realmente al genere, cercavo qualcosa che non fosse tutto descrizioni, paesaggi, introspezione e dialoghi strampalati, cose che vanno per la maggiore nei fantasy moderni.

Non me ne vogliano coloro che amano i dettagli, i “fronzoli” e le minuzie, ma quando leggo un fantasy voglio che la mia mente sia libera di vagare, di immaginare ciò che leggo, non voglio essere presa per mano e condotta nel “magico mondo”, voglio potermene fare un’idea libera.

 

Beh, se anche voi cercate qualcosa del genere in un fantasy, siete di fronte alla Serie che fa per voi.

Erikson ci introduce subito nel bel mezzo dell’azione, senza troppi preamboli, è come capitare per caso davanti a una TV accesa che trasmette una delle tante scene di battaglia della Saga de Il Signore degli Anelli, senza conoscere nulla della Saga stessa e quindi trovarsi a orientarsi in un mondo totalmente sconosciuto e impervio (che mi perdonino i puristi di Tolkien per questo paragone).

 

L’ambientazione è quella di una guerra che vede l’Impero Malazan guidato dall’Imperatrice Laseen, che ha destituito il vecchio imperatore, conquistare le città libere una dopo l’altra, nonostante il malcontento dilagante e che arriva a estendersi persino agli eserciti imperiali. Solo una città resiste alla sete di conquista e di potere di Laseen ed è proprio qui che si mettono in moto le forze più oscure e potenti.

Nella storia non esiste un unico personaggio, non si seguono le gesta di un unico individuo, bensì quelle di una grande moltitudine di personaggi, appartenenti a diversi schieramenti, ognuno dei quali ha un proprio obiettivo e una propria motivazione dietro a ogni scelta. Nel primo libro i personaggi sono ben caratterizzati, sebbene non si faccia particolare riferimento alle fattezze fisiche (se non indispensabili) o alle azioni che di volta in volta compiono, però è innegabile che molti di essi riescono a emergere grazie alla straordinaria capacità di Erikson di dare vita a dialoghi molto convincenti e grazie anche alla sua destrezza nel non dare niente per scontato e riservare almeno un effetto sorpresa.

 

Una delle cose che potrebbe risultare più ostica è la mancanza di chiarezza. Erikson si rivolge a un lettore attento, intelligente, astuto (se vogliamo), tanto da ritenere superfluo dilungarsi in descrizioni minuziose e in spiegazioni infinite. Molti termini che compaiono e che vengono più volte ripetuti nel corso della Serie non vengono spiegati già nel primo libro: ad esempio, il termine Canale è di fondamentale importanza, eppure cosa siano non sarà mai esplicito, bisognerà dedurlo da dialoghi e riferimenti. A quanto pare, comunque, già dal terzo libro si avrà una panoramica più precisa del mondo creato da Erikson, ma vi saprò dire più in là.

 

Nel secondo volume, lo scrittore cambia continente, portandoci alla scoperta di Sette Città che si trova sull’orlo di una ribellione.

L’ultimo esercito Malazan, guidato da Coltaine, ha il compito quasi impossibile di scortare i civili alla salvezza, il tutto narrato dalla voce esperta di Duilker, storico imperiale.

In questo caso Erikson non si risparmia affatto con le descrizioni, tanto che alcune scene sembra di viverle davanti agli occhi, quasi come un dipinto (e vi assicuro che, data la crudezza di alcune scene, viverle come se le stessi vivendo tu non è affatto semplice). Da menzionare anche il viaggio di Felisin e Heboric, della fuga dalle Cave Otataral, del salvataggio da parte di Kulp e del ritrovamento della Silanda, una vecchia nave abbandonata dal precedente esercito, ma non dai suoi schiavi.

Si ritrovano poi alcuni personaggi già incontrati nel primo libro: Crokus, il Violinista, Kalam, Apsalar.

Insomma, c’è tanta, ma davvero tanta carne sul fuoco, ma gli avvenimenti non sono mai banali, mai noiosi, con scene davvero forti che danno carattere alla Serie, rendendola adulta e magnifica.

 

Non voglio illudere nessuno dicendo che questa sia una Serie che va bene per chiunque, perché occorre molta concentrazione e una buona memoria e se si riesce a non scoraggiarsi ai passaggi più complessi e più misteriosi, ma si ha la costanza di andare avanti, posso assicurarvi che non ve ne pentirete e che ogni sforzo verrà più che ripagato.

 

Se nonostante questa recensione (che non ha assolutamente la superbia di considerarsi esaustiva e/o completa di tutto quanto racchiuso in questi primi due romanzi della Serie), siete ancora titubanti circa l’acquisto di questa Serie, vi consiglio la lettura di questo articolo: 12 cose da sapere prima di iniziare a leggere Malazan [aggiornamento 2016], del sito italiano dedicato a Malazan The Crippled Blog.

 

Nel mio personalissimo caso si è rivelato molto utile nel prendere una decisione definitiva ;)

 

Cosa ne pensate di questa Serie? L’avete già letta? Pensate di farlo?

 

Fatemelo sapere nei commenti.

 

A presto!

 

Mara

Evento | Gruppo di Lettura Serie "Il Trono di Ghiaccio"| "Regina delle Ombre" - capitoli 25 - 37

mercoledì 9 gennaio 2019


Buonasera lettori!

Vi ho abbandonato su questi lidi per un po’, ma non sono mai stata molto brava con i blog, tanto che spesso li ho abbandonati a loro stessi per poi ricominciarli daccapo, partendo da zero e ogni volta era sempre la stessa storia: “Questa volta non lo abbandonerò, neanche per un giorno.” e la buona volontà c’è davvero, ma - e se non lo sapete, lo scoprirete adesso - io sono anche una grande pigrona e spesso quando ho il tempo di fare qualcosa per il blog non ne ho voglia e quando ne ho voglia, non ho il tempo.

Lavorativamente parlando rispetto sempre le scadenze (è una delle cose principali di una traduttrice, no?), ma per quanto riguarda il blog sono una frana; eppure dovrebbe essere il contrario, o no? O, per lo meno, avrebbe più senso se fosse il contrario.

Beh, divagazioni a parte, sono qui per recuperare la tappa del GDL dedicato alla Serie di Sarah J. Maas, Il Trono di Ghiaccio e, nello specifico, al nuovo arrivato nelle librerie italiane, Regina delle Ombre, il quarto volume.

Questa che andrete a leggere è la terza tappa del GDL organizzato da Giusy e vedrà i miei commenti in merito alla fascia di capitoli dal 25 al 37. 

Non temete, troverete il calendario completo del GDL alla fine del post.

Vi lascio, come sempre, alla scheda del libro:

Titolo: Regina delle Ombre
Autore: Sarah J. Maas
Edizione: 654 pagine; brossura
Editore: Mondadori
Lingua: Italiano
Prezzo (cartaceo): € 14,45 (su IBS.it)
Prezzo (e-book): € 7,99 (su IBS.it)

Trama:

Ancora una volta nascosta sotto il suo manto da assassina, Celaena è tornata a Rithfold, ma non è più una schiava. Eppure le prove non sono finite: dovrà scavare tra i ricordi più dolorosi, combattere per la sopravvivenza e lottare contro una passione che potrebbe consumarla. Ma soprattutto si troverà ancora una volta di fonte al suo vecchio padrone, il Re degli Assassini. Pronta a reclamare vendetta.


Con la fine del capitolo 24 arriviamo a scoprire dove Arobynn ha sepolto Sam, il primo amore di Aelin.
Nel capitolo 25 torniamo dalle Streghe e più precisamente da Elide che sta lavando i piatti nelle cucine tutta tranquilla, quando improvvisamente si palesa Asterin (o dovrei dire Lady Asterin) decisa a dare una mano, lasciando tutti spiazzati. Perché la Terza di Manon dovrebbe fare la sguattera in cucina? Non che un po’ di umiltà le faccia male, comunque…
Asterin, come qualsiasi Becconero è furba e cerca di scucire informazioni a Elide facendo leva sulla pietà e raccontandole di come gli altri abbiano sempre temuto e odiato quelli come loro e che quando riescono a catturarne qualcuno si deliziano in pratiche di tortura terribili, riuscendo a inventare persino un macchinario per farli a pezzi. Elide non vorrebbe essere coinvolta, ma suo malgrado si trova a dover subire questa conversazione, compreso le allusioni della Strega sul fatto che possa essere Elide stessa una di loro e che suo zio, il temibile Vernon Lochan, in realtà lo sappia e per questo abbia deciso di tenerla lì, incatenata.
Elide, giustamente, comincia a dubitare delle sue origini e si domanda come mai lo zio non l’abbia già consegnata ai demoni che, nel frattempo, stanno ingravidando un gruppo di Gambegialle nei sotterranei della montagna.
Decisa com’è a scappare, anche più lontano di quanto previsto, Elide opta per rubare del denaro a Manon in persona, ma non ha fatto i conti con Asterin che la segue e con Manon stessa che sta cercando di concludere quella giornata infausta, ‘porella, quando si ritrova una ladra nelle sue stanze.
Asterin racconta cosa sta succedendo, ma Manon non crede alla storia della possibilità che in Elide vi sia sangue di strega e dopo aver punito Asterin facendole andare a spalare popò di drago per il resto della giornata, decide di riportare Elide nella sua stanza, concedendole persino di tenere il denaro, consigliandole di risparmiarlo per quando fuggirà e non di usarlo per corrompere qualcuno che possa aiutarla a scappare.
Caso vuole che davanti alla porta di Elide ci sia Lochan, venuto a trovarla, rammentandole che quel giorno si “festeggiava” la dipartita del fratello Cal, padre di Elide, ucciso insieme ai ribelli.


Manon potrebbe essere divertita dal siparietto e invece decide di dare una chance a Elide, permettendole di scegliere se quello che scorre nelle sue vene è sangue rosso o blu; nell’ultimo caso, Elide entrerebbe a far parte a tutti gli effetti delle Becconero e sarebbe sotto la giurisdizione di Manon, cosa che impedirebbe a Vernon di maltrattarla; se optasse per il rosso… beh, sappiamo tutti cosa succederebbe, no?
Elide, da brava stratega, sceglie la seconda opzione, quindi la protezione delle Becconero.


Nel frattempo, a casa di Aelin, Aedion si sta ristabilendo dopo le rocambolesche avventure al Castello e il suo salvataggio e sua cugina decide di portarlo con lei sul tetto dell’edificio per una “passeggiata”.
La prima parte della conversazione verte su quanto Aedion ormai possa benissimo andare a uccidere Valg con lei e su quanto invece Aelin non sia affatto d’accordo. Poi parlano di cose serie: dell’amuleto, dei Valg e di quando potranno finalmente tornare a Terrasen dove Aedion non vede l’ora di pronunciare il suo giuramento di sangue e radunare altri uomini e addestrarli ad usare la magia e a combattere… qualcuno vuole dirglielo che dovrebbe volare basso con tutti questi sogni?
Ci pensa Chaol che irrompe portando cattive notizie: il Mercato delle Ombre è perduto: i soldati Valg, nella notte, hanno chiuso tutte le uscite, lasciando le persone bloccate all’interno e poi hanno appiccato il fuoco. Qualcuno che ha tentato di scappare attraverso le fogne ha trovato guarnigioni di soldati ad attenderli all’uscita, spade alla mano.
Ma perché?
Beh, pare si sia sparsa in giro la voce che i ribelli abbiano liberato Aedion e che si radunassero a fare provviste proprio al Mercato delle Ombre.
Ovviamente Chaol non perde occasione per rinfacciare la cosa a Aelin: d’altronde hanno usato proprio il fuoco per sterminare il Mercato.

Chaol, d’accordo, ce l’hai a morte con Aelin, ma il mondo non gira solo intorno a lei e a te, qualcuno dovrebbe ficcartelo in quella testa dura.

Aelin va via dopo essersi resa conto che sarebbe tempo perso litigare ancora con lui, lasciandolo con Aedion.
Chaol gli chiede di Dorian e il generale gli racconta di quando era ancora in prigione e il principe era andato a trovarlo, di come non sia rimasto ormai più niente della persona che era e di come l’abbia deriso.
Chaol, tuttavia, non è disposto ad andarsene senza di lui. 

Sono più che convinta che questi due dovrebbero davvero stare insieme? Qualcuno ha letto tutti i volumi in lingua? Voglio conferme di questa cosa, perché non potrebbe essere altrimenti, o no?


Aelin, nel frattempo, decide di seguire qualche guerriero Valg, individuando alla fine un comandante che sta per infilarsi con nonchalance nelle fogne.
La regina lo vede sparire attraverso la grata, quindi si cala anche lei nell’entrata più vicina a condurla da lui.
Segue le sue tracce tunnel dopo tunnel finché non lo vede fermarsi vicino a un bacino d’acqua dal quale spunta un’orribile creatura di pietra nera. Aveva le braccia possenti e il muso di un serpente e lei l’aveva già visto. Era una delle otto creature appollaiate sulla torre dell’orologio.
Lo soprannomina Cane di Wyrd - oh, che fantasia Aelin - e continua ad ascoltare, rendendosi poi conto che la voce della creatura appartiene al Re.

Aedion, rimasto a casa a struggersi su che fine possa aver fatto la cugina, la rimprovera al suo rientro.
Questi Fae dovrebbero imparare a farsi un po’ i fattacci loro, o sbaglio? Voglio dire, tua cugina è sopravvissuta senza di te per un decennio e credi che in quattro ore possano rapirla, torturarla e riportartela a pezzi?

Comunque, alla fine passano la serata a bere e a mostrarsi le cicatrici reciproche con annesse storie di come se le sono procurate. Che teneri! *.*

Due giorni dopo, finalmente Aelin acconsente alla richiesta di Aedion di accompagnarla, ma Nesryn li blocca all’ingresso per fare rapporto sui covi Valg scoperti e visto che non si tratta di una questione di vitale importanza, decidono che può far gruppo con loro e accompagnarli a bere qualcosa.
La serata prende una piega decisamente inaspettata quando al loro cospetto appare nientepopodimeno che lo splendente Rowan.

Aelin felicissima se lo spupazza tutta, lo porta a casa, gli fa fare un bagno, gli lava i capelli, gli cede dei vecchi vestiti di Sam che al povero Rowan vanno anche stretti e piccoli e alla fine si rende conto che esiste anche Aedion e optano per andare a fare le presentazioni come si deve.
Ma siccome in questa casa non c’è mai pace, Rowan rompe l’atmosfera più o meno idilliaca rivelando a Aedion chi è il suo vero padre: Gavriel, l’unico Fae che si era fermato ad aiutare Aelin nella battaglia contro i demoni.
Ma non finisce qui, perché Rowan rivela anche che Aelin ha stretto il giuramento di sangue con lui e Aedion, giustamente, va su tutte le furie, perché spettava a lui quel diritto, sin da quando erano bambini. Viene spedito fuori casa da Aelin per calmarsi e lei e Rowan si inoltrano nella questione Lorcan, visto che Rowan ha percepito il suo odore a Mistward, l’ha seguito fino alla costa e poi su una nave fino ad arrivare ad Adarlan.

Ma la battaglia più difficile di Rowan è quella di dormire con Aelin che lo vorrebbe al suo fianco come ai vecchi tempi, mentre Rowan, una sorta di novello Edward Cullen, si preoccupa di quello che potrebbero pensare gli altri se li vedessero così. E qui do’ ragione a Aelin: Rowan, ma chi credi che vi spii nel cuore della notte? Su, facciamo i seri.
Lei per convincerlo, decide di indossare la biancheria più sexy e provocante che possiede - un po’ come Bella che cerca di far arrapare Edward durante la luna di miele, avete presente? - e Rowan, da bravo gentiluomo, si trattiene.
La mattina successiva, Aedion cerca di rimediare alla sceneggiata della sera prima aiutando Aelin a preparare la colazione.


E Dorian?
Beh, il poveretto nel capitolo 30 viene costretto dal demone che ha preso possesso del suo corpo a visitare una stanza delle segrete del castello, una stanza buia come la notte, con piedistalli sistemati tutti intorno a formare una curva, ciascuno ornato da un cuscino nero su cui poggiava una corona: quelle delle nazioni conquistate.
Manon, nel frattempo, decide che ne ha abbastanza di vedere la sua autorità minata, quindi si dirige come una furia dal conte Perrington per sapere come mai alle Becconero è vietato parlare con il gruppo delle Gambegialle. Ma il duca è impegnato con Kaltain, che sta torturando con il fuoco d’ombra un soldato: lingue di fuoco nero partono dalle punta delle dita di lei e lambiscono la pelle dell’uomo senza tuttavia lasciare alcun segno. Il fuoco proviene da Kaltain stessa che afferma che è sempre stato in lei, solo che era dormiente e che adesso è stato risvegliato e portato a una nuova forma.
Quando Kaltain viene mandata a sdraiarsi per riposare, il duca spezza il collo al soldato e come se non fosse successo niente chiede a Manon cosa voglia.
Quando la strega ribadisce che le Gambegialle sono sotto la sua giurisdizione e che lei ha il diritto di vederle e di parlarci, il duca la minaccia di rimanere al suo posto, perché tra i Valg esistono principi potenti che riescono a spappolare le persone contro un muro e chissà, potrebbero andare a far visita alle loro baracche, una notte.
Il Duca le rivela anche che stanno fabbricando delle armi per loro, sebbene sua nonna non le abbia rivelato nulla.

Le Tredici decidono che l’unica cosa da fare per scoprire cosa stanno facendo alle Gambegialle nelle segrete è quella di inviare una spia sotto mentite spoglie e Manon opta per Elide, poiché nessuno farebbe caso a lei.
Elide, da brava serva, decide di andare a dare una mano in lavanderia e le occorrono tre giorni per scoprire se nella stanza delle segrete occorresse mai biancheria pulita. Per i primi due giorni, infatti, nessuno le aveva rivolto la parola, limitandosi a dirle solo dove sistemare la roba e cosa lavare. Il terzo giorno, però, aveva visto arrivare biancheria intrisa di sangue, sangue blu, non rosso. Aveva finto di essere concentrata sui suoi compiti, ma in realtà aveva osservato con attenzione quale lavandaia aveva preso in carica la biancheria, rimanendo a lavoro anche più delle altre, in attesa. Aveva seguito la lavandaia, memorizzato il percorso da fare con un cambio di biancheria per Manon in mano per non destare sospetti e ripassato il percorso più e più volte.
Dopo aver salvato Lady Kaltain dalle grinfie dello zio, Elide si reca da Manon per chiedere del veleno.

Aelin e Aedion e Rowan, insieme a Chaol e Nesryn continuano a studiare le mosse dei Valg e Aelin e Rowan trovano persino il tempo di fare un giro in città, fino ad arrivare al vecchio teatro, dove Rowan chiede a Aelin di suonare al pianoforte. Aelin lo accontenta dopo una serie di scuse e comincia persino ad insegnarli i rudimenti dello strumento.
Chaol fa progressi con Nesryn dal punto di vista romantico, anche se sceglie proprio un bel massacro di Valg come appiglio per un tentativo d’approccio e Aelin, mai stanca delle sue fughe notturne, tende un’imboscata a Lorcan, facendolo scontrare con un mucchio di Valg e con il Cane di Wyrd che il guerriero riesce a battere. Rowan arriva a darle manforte e alla fine nessuno si fa del male.

Dorian, intrappolato nel suo stesso corpo, viene costretto dal demone a visitare le prigioni e ad assistere ai loro interrogatori. Il re non faceva loro alcuna domanda, mentre i prigionieri piangevano, urlavano o rimaneva in silenzio. Ma lui non poteva fare niente, se non lasciarsi trascinare dal demone nell’angoscia e nella disperazione, giorno dopo giorno.


E così si conclude il capitolo 37, gente!

Cosa dire di più?

Lo scrissi diversi giorni fa su Instagram (per chi non lo sapesse, ho un nuovo account dedicato soltanto al blog e potete visitarlo e seguirmi se vi va, cliccando QUI) e lo ripeterò anche adesso: questa Saga non mi convince del tutto. Ha degli elementi validi e una caratterizzazione dei personaggi che non è per niente male, ma non riesco ad affezionarmici così tanto da poter dire che si tratti di una delle mie preferite. Forse leggendo Steven Erikson le mie aspettative sul fantasy sono salite troppo in alto, però sarà la traduzione italiana che fa cilecca in molti punti, sarà lo stile che non sembra essere esattamente il mio preferito, sto procedendo nella lettura piuttosto lentamente. Voglio dare una possibilità ai successivi volumi in lingua, perché credo che ci saranno parecchie differenze stilistiche e in questo modo avrò la possibilità di saggiare meglio lo stile dell’autrice, quindi ne parlerò meglio e più approfonditamente quando avrò concluso la Serie in inglese.

Per adesso, trovo molto affascinanti i luoghi e mi piacerebbe fosse dedicata loro un’attenzione maggiore da parte dell’autrice, specialmente per i bassifondi e per il momento il personaggio che riesco a trovare meglio riuscito è Lysandra che all’inizio della Serie sembrava il classico zerbino di cui tutti potevano approfittare, invece si sta rivelando un bel caratterino ed è sicuramente da tenere d’occhio.
Le scene tra Aelin e Rowan mi fanno sempre alzare gli occhi al cielo: mi piace che la parte romantica della vicenda non sia l’elemento centrale della narrazione e mi piace che si provochino e non cadano nel melenso, ma solo io ho l’impressione di leggere una Ff quando sono da soli? Per carità, nulla di male nelle Fan Fiction, anzi! Io stessa ne leggo e ne scrivo/ne ho scritte un sacco, ma mi aspettavo un livello superiore, ecco; quando leggo di Aelin e Rowan invece, mi sembra di leggere una storiella scritta da una ragazzina in piena crisi adolescenziale.
Lo ribadisco, data forse la popolarità e l’affetto nei confronti di questa Serie, forse le mie aspettative erano troppo alte e ne sto pagando lo scotto, tuttavia visto che sono a metà del viaggio, tanto vale cercare di capire come va a finire tutta la faccenda.
Voi cosa ne pensate? State leggendo Regina delle Ombre con noi? Qual è il vostro personaggio preferito?

Prima di lasciarvi, vi ricordo le tappe del GDL:


Venerdì 28 dicembre (capitoli 1-10) → The Paradise of Books

Mercoledì 2 gennaio (capitoli 11-24) → Fantasticamente sognando

Venerdì 4 gennaio (capitoli 25-37) → Books like if it's raining
Lunedì 7 gennaio (capitoli 38-51) → We found wonderland in books
Giovedì 10 gennaio (capitoli 52-67) → Tutto scorre nella mia testa
Domenica 13 gennaio (capitoli 68-89) → C'era una volta un foglio



Venerdì 28 dicembre (capitoli 1-10) → The Paradise of Books
Mercoledì 2 gennaio (capitoli 11-24) → Fantasticamente sognando
Venerdì 4 gennaio (capitoli 25-37) → Books like if it's raining
Lunedì 7 gennaio (capitoli 38-51) → We found wonderland in books
Giovedì 10 gennaio (capitoli 52-67) → Tutto scorre nella mia testa
Domenica 13 gennaio (capitoli 68-89) → C'era una volta un foglio


Alla prossima lettura!


Mara
 
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