Un buon pomeriggio a tutti, lettori appassionati!
Riemergo dal letargo post-Master cercando di recuperare le mille-mila recensioni arretrate *sigh*
Non voglio abbandonare questo blog come è successo per tutti quelli che ho aperto e poi chiuso prima di decidermi ad aprire questo posticino-ino, perciò ho stilato un bel calendario e sono pronta a mettermi sotto e recuperare tutte le recensioni, prima che raggiungano un numero spropositato e impossibile da controllare.
Partiamo (anche in senso letterale) con un libro la cui lettura risale a questa estate (e vabè, ve l’ho detto che erano recensioni arretrate, no?): Inherited di Freedom Matthews.
Cominciamo con la scheda e la trama del libro in questione:
Paperback: 347 pages
Publisher: Oftomes Publishing
Language: English
Prezzo (copertina flessibile): € 16,62
Prezzo (formato digitale): € 2,99 (GRATIS con Kindle Unlimited)
Trama:
Se dicendo ti amo ti condannassi a morte, lo diresti lo stesso?
La Wilted Rose, quella delle favole e del folklore, è una nave pirata con una ciurma molto sfortunata, a cui non è concesso amare. Della ciurma fa parte anche Valencia (detta Lennie) Roux. Cresciuta in un bordello ed erede della maledizione che le impedisce di amare, Lennie non si aspetta certo di suscitare l’interesse di qualcuno. Eppure, con l’arrivo sulla nave di Nathaniel dagli occhi brillanti, Lennie è divisa tra la voglia di conoscerlo meglio e la paura di ciò che comporterebbe quella conoscenza.
Con Nathaniel la ciurma conta un totale di sei pirati e la Wilted Rose è pronta per partire alla ricerca degli ultimi due eredi. Sperano che, una volta riuniti, possano convincere la strega responsabile della maledizione a liberarli; ma in attesa negli abissi si nasconde un vecchio nemico della Wilted Rose, determinato a portare a termine la sua ricerca e a sconfiggere i suoi rivali.
Gli otto eredi, insieme, combatteranno per la sopravvivenza, per l’amicizia e per l’amore.
(da Goodreads - traduzione mia)
La trama mi aveva coinvolta sin da subito, perché, diciamocelo, cosa c’è di meglio di una nave di pirati maledetti che cerca di porre fine a una maledizione lanciata da una Strega che impedisce loro di amare? Beh… forse qualcosa di meglio c’è.
Se la trama è intrigante, misteriosa quanto basta e molto suggestiva, il libro nella sua totalità è tutto l’opposto.
Spesso e volentieri ho trovato la storia densa di cliché, con Valencia (la protagonista femminile principale) che non ha idea di chi sia suo padre, perché é cresciuta in un bordello e solo la bontà delle altre occupanti le ha impedito di finire a fare la stessa fine della madre fin da bambina, sebbene, prima di conoscere la maledizione si sia guadagnata da vivere prostituendosi; una ciurma composta dalle solite macchiette, quelle che si incontrano anche nel film Pirati dei Caraibi, per intenderci: il saggio, quello che se ne sta sempre per fatti suoi, quello che, chissà come, si ritrova sempre con un pappagallo sulla spalla; l’ambientazione è piuttosto monotona e anche quando si torna sulla terra ferma per brevi periodi, tutto è descritto in maniera molto confusionaria, quasi non abbia idea neanche la scrittrice dove si trovi e questo il lettore, ahimè, lo percepisce; i poteri della Strega che ha lanciato la maledizione sono scontati, così come la descrizione delle “battaglie” e per finire, la storia d’amore: zeppa di cliché e di letto centinaia di volte nei romanzi d’amore: la bella incompresa che si innamora del bel tenebroso gentile, intelligente, che farebbe follie per lei e che è disposto ad accettare il suo passato, qualunque esso sia pur di averla al suo fianco.
Insomma, non posso addentrarmi molto nella psicologia dei personaggi, perché se vorrete leggerlo, rischierei di rovinarvi praticamente tutto, però sappiate che non andate incontro a un grande fantasy o a un grande romanzo d’avventura, non al livello di ben altri libri, comunque.
Ammetto che questo è stato forse uno dei primi romanzi attuali che io abbia mai letto che abbia come protagonisti dei pirati, perciò forse il mio giudizio non è attendibile al cento per cento, perché ho come metro di paragone soltanto i classici Moby Dick di Herman Melville (che non ha come protagonisti dei pirati, ma parliamo pur sempre di avventura in mezzo al mare) e un romanzo forse un pelo più recente, Blu oltre la prua di Patrick O’Brian che, nonostante abbia trovato molto lento in alcuni punti, presenta una serie di dettagli e una stupenda capacità narrativa da parte dell’autore che riesce a fare la differenza.
Forse i libri ambientati in mezzo al mare non sono esattamente il mio genere.
Inherited fa parte di una Saga, ma come avrete ben capito dalla mia recensione, non ho intenzione di continuarla, sebbene a malincuore perché, a mio avviso, le premesse c’erano tutte.
Posso solo consigliare la lettura a chi si aspetta azione sì, ma contenuta, una storia d’amore da fiaba e una spruzzata leggera di fantasy e poi… beh, tanta acqua :D
Il mio voto finale é di: 2.00/10.00
E voi, pensate di leggerlo? Ne avete già sentito parlare?
Alla prossima!
Mara
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